Feltri, Belpietro, Esopo e Fedro.

Solidarietà a Belpietro, per quello che gli è successo la scorsa notte.E sempre che non sia una montatura. So che molti non saranno d’accordo su quest’ultima affermazione. Io però, lo penso. Siamo abituati, infatti, ad una serie di clamorose montature, operate da una certo pensiero, che -senza andare lontano nel tempo- va dal proiettile recapitato a Maroni un anno fa al clamoroso falso dell’attentato del Duomo a Berlusconi di dicembre scorso. Sempre in coincidenza con momenti delicati della vita pubblica italiana, e fatti ad arte per aumentare la tensione e comunque per spostare l’attenzione dell’opinione pubblica da quelli che sono i problemi reali del Paese, e dalle magagne dell’attuale maggioranza.

Certo, sentire lo stesso Belpietro parlare di conseguenze delle campagne di odio fa abbastanza specie. In questo forse dovrebbe recitare -intanto- un mea culpa. Lui ed il suo caro collega e maestro Feltri. I due, a braccetto, hanno condotto e conducono da anni campagne di odio verso chi non la pensa ed agisce come il proprio referente lavorativo e politico. E farebbe bene ad abbassare i toni in prima persona.

Ciò non toglie che la situazione nazionale è difficilissima e si respira un’aria sempre più pesante. Ed i toni sono troppo forti, provenienti da tutte le parti. Un rumore di fondo ch’è diventato sempre più forte, al punto tale che non si percepiscono più le idee: tutti urlano di tutto e contro tutti. E una bella fetta di responsabilità, di questa situazione ce l’hanno proprio Belpietro e Feltri.

Sotto il punto di vista umano gli sono vicino e lo trovo un fatto da stigmatizzare. La vita è un bene prezioso. Altrettanto lo è la libertà di esprimere il proprio pensiero e la propria opinione. Problemi ce ne sono fin troppi da affrontare, per sopportare una nuova stagione di terrore.

Certo non giova, purtuttavia, fare come Esopo, e scrivere del pastorello che gridava “al lupo, al lupo !…”

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